accasciamento

s. m. indebolimento, prostrazione.
1869 [DELIN e GRADITe 1889 (D'Annunzio)]
- Gaetano Carlo CHELLI, L'eredità Ferramonti, 1883, cap. XXII: "I mille strepiti di cui la città intera fremeva negli abissi inesplorabili delle strade e delle piazze, dovevano salire fino a lei con espressioni strane, che la gettavano in un accasciamento desolato". Cfr. Biasci 2012a.
Cfr. Michele A. Cortelazzo, Retrodatazioni al "DELI" da traduzioni letterarie ottocentesche, in "Studi di lessicografia italiana", vol. XXXIX, 2022, pp. 247-312.
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Michele A. Cortelazzo - Accademia della Crusca - 25/01/2023