alauita

s. m. e agg. esponente della setta sciita dei Nuṣayrī presente soprattutto in Siria.
1921 [Devoto-Oli 1924]
- Notizie varie, in "Oriente moderno", I, 1921, p. 24: "Finalmente il territorio degli 'Alawiti (proclamato il 2 settembre 1920) retto da un amministratore francese con una Commissione amministrativa indigena di carattere consultivo [...]"; ibidem, in nota: "[scil. 'Alawiti] è il nuovo nome ufficiale per designare la setta dei Nosairi, professante un'antica religione pagana con forti infiltrazioni cristiane e musulmane (sovra tutto degli eretici Ismailiti)".
- Amedeo Giannini, La questione Orientale alla Conferenza della Pace cap. V: La questione araba, in "Oriente moderno", I, 1921, p. 208: "Vi sono, per accennare soltanto alle confessioni principali, Maroniti, Greci ortodossi e cattolici, Latini, Siro-cattolici, Armeni e Assiro-caldei di quattro riti, Protestanti, Israeliti, Musulmani sunniti, Musulmani sciiti, Drusi, Alauiti, Ismailiti, ecc.".
Cfr. G. Zarra, Retrodatazioni di islamismi, in "Studi linguistici italiani", vol. XLIII, fasc. II, 2017, pp. 257-266: la retrodatazione ben s'inserisce tra il tempo di costituzione dello Stato alawita (1920) e poi del Territorio autonomo degli Alauiti (1924); le più antiche attestazioni del termine nell'archivio storico digitale del quotidiano "La Stampa" risalgono al 1925. L'articolo del 1921, fonte della retrodatazione recuperata e commentata da Zarra, presenta esempi di alauita sia in riferimento al culto religioso sia all'entità politica.
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Scheda di redazione - 04/09/2018