baba

s. f. vecchia.
1912 [GRADIT 1913]
- Scipio SLATAPER, Il mio Carso, 1912, parte III: "La vecia io non la vedevo che di domenica, quando seduti intorno alla tavola del salotto, bimbi e babe e il fratello del padron di casa [...], giocavamo a tombola".
Cfr. G. Biasci, Nuove retrodatazioni da testi letterari otto-novecenteschi, Roma, Aracne, 2012.
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Scheda di redazione - UniUPO - 30/08/2020