barattolo

s. m. contenitore.
ca. 1539 [DELIN 1566 (A. Caro), GRADITe av. 1566]
- Annibale Caro, La statua della Foia, ovvero di Santa Nafissa, in A. Caro, Dicerie di Annibal Caro e di altri a' re della virtù, Calveley-Hall [i.e. Venezia, Tip. de Alvisopoli], 1821, testo databile ca. 1536-1539, p. 45: "Serenissimo Re. Quando, pochi giorni sono, la Maestà Vostra non aveva di questo Regno ancora altro che il merito, io venni con alcuni latri a capitare per avventura nella sua stanza privata, e mi parve da principio d'esser entrato in una bottega di vettine: tanti e sì gran vasi antichi vi vidi raccolti, fra i quali il suo Mess. Ferrante mi mostrò la brocca, con che Egeria andava per l'acqua alla fontana, la tinozza, con la quale Lucrezia romana faceva il bucato, e un barattolo, dove Marzia di Catone teneva le noci conce".
Cfr. Sanzio Balducci, Retrodatazioni lessicali italiane, Alessandria, Edizioni dell'Orso, 2002. Balducci cita da: A. Caro, Gli straccioni. Commedia; La Ficheide. Comento; La Nasea; e, La statua della Foia. Dicerie, Milano, G. Daelli e C., 1863, p. 183. Per la data di composizione dell'operetta, rimasta inedita fino al XIX secolo, cfr. Monica Biasiolo, Antonella Mauri, Laura Nieddu (eds.), «Meretrici sumptuose», sante, venturiere e cortigiane. Studi sulla rappresentazione della prostituzione dal Medioevo all'età contemporanea, Berlin [etc.], LIT, 2019, p. 50, n. 32.
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Scheda di redazione - 17/04/2021