brulicame

s. m. il brulicare intenso di insetti; estens., gran numero di persone in movimento.
ca. 1516 [DELIN 1887 (Petrocchi), GRADITe av. 1535]
- Antonio Bresciani, L'ebreo di Verona, in "La civiltà cattolica", vol. IV, 1851, cap. XXI, p. 179 [ed. 1852, vol. II, p. 227]: "Ivi [nel carcere degli ergastolani] la bestemmia, l'imprecazione e il turpiloquio; ivi il sudicciume dei pavimenti, de' vasi, delle letta, e il fastidioso brulicame degli insetti fra le tavole di que' canili, e fra le tope, i cenci, e i brandelli di quelle fracide vestimenta". Cfr. Balducci 2002.
Per la data di composizione della Catrina (stampata in Firenze, appresso V. Panizi [Panizza], 1567) cfr. Claudio Mutini, "Berni, Francesco", in DBI, vol. IX, 1967.
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Mariella Canzani - Collaboratrice Accademia della Crusca - 08/04/2022