cappiottare

v. tr. prendere a scappellotti.
1863
- Edmondo De Amicis, Fra scuola e casa, Milano, Treves, 1892, p. 121: "S'era già sfogato col preside, aveva già cappiottato la vittima e preso la sua risoluzione". Cfr. Puccini 2006.
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Mariella Canzani - Collaboratrice Accademia della Crusca - 07/07/2023