coccodè

inter., s. m. inv. (vc. onomat.) voce imitativa del verso della gallina che ha fatto l’uovo.
1690 [BIZ 1890 (E. De Marchi), DELIN e GRADITe 1865 (TB), Zingarelli21 1858]
- Giacomo Rossi, La Grazia, opera scenica rappresentata nel seminario di Lucca l'anno 1690, Lucca, per Giacinto Paci, 1690, p. 18: "comincia à gridare, coccodè, coccodè".
- Carlo Goldoni, Lugrezia romana in Costantinopoli. Dramma comico da rappresentarsi in musica dalla Compagnia de' Comici nel Teatro Grimani di S. Samuele il carnovale dell'anno 1737, Venezia, appresso Alvise Valvasense, 1737, I, 3: "Gallinetta che s'adira / col suo gallo innamorato / se lo vede sconsolato / tutt'intorno a lui s'aggira / cantuzzando cocodè". Cfr. Rossi 2021.
Cfr. Andrea Riga, Gli ideofoni tra romanesco e italiano. Per un repertorio delle voci imitative dialettali, in "Lingue e stile", vol. LVIII, 2023, 2, pp. 253-283.
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Scheda di redazione - 04/04/2024