fortuità

s. f. inv. accidentalità.
1883 [GRADIT sec. XX, GRADITe 1993]
- Gaetano Carlo CHELLI, L'eredità Ferramonti, 1883, cap. XXI: "I due cognati s'incontrarono quindici giorni dopo. Fu appunto nella bottega di ferrarecce. Non si poteva, del resto, mettere assolutamente in dubbio la fortuità dell'incontro: era stato Pippo a farsi accompagnare dal fratello, incontrandolo al Corso per caso".
Cfr. Gianluca Biasci, Retrodatare con il RALIP. Mille retrodatazioni da opere narrative tra Otto e Novecento, Roma, Aracne, 2012.
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Scheda di redazione - Firenze, Liceo Machiavelli - 21/12/2021
supervisore Francesca Cialdini - UniFI