insolubile

agg. (chim.) di sostanza che non si scioglie in un solvente.
1749 [DELIN e GRADITe 1869 (TB)]
- Antonio Cocchi, Consulti medici, in Bergamo, da Vincenzo Antoine, 1791, vol. I, Consulto XLIII dell'8 agosto 1749, p. 128: "[...] che l'infiammazione dello stesso intestino retto non passi una volta in suppurazione ed ulcera o duro insolubile tumore".
- Melchiorre Gioia, Esercizio logico sugli errori d'ideologia e zoologia ossia Arte di trar profitto dai cattivi libri, Milano, coi tipi di Giovanni Pirotta, maggio 1824, p. 103: "[fra le idee false] Acciò una sostanza qualunque possa esser sapida, deve essere solubile alla temperatura ordinaria della saliva: da ciò ne viene che tutti i corpi insolubili sono affatto insipidi".
- Faustino Malaguti [trad. it. A. Selmi], Lezioni di chimica applicata all'agricoltura date dal 1852 al 1862, tradotte, col consenso dell'autore, da Antonio Selmi, Torino, Unione tipografico-editrice, 1865, vol. III, p. 307: "L'estrazione della calce dal bicarboato e quella dell'acido fosforico che si effettuano ambedue in proporzioni considerevoli, sono però affatto indipendenti dall'argilla presente nel suolo e provengono dalla calce che esso contiene, e che forma una combinazione insolubile coll'acido fosforico, onde eliminando metà dell'acido carbonico dal bicarbonato di calce, lo converte in una combinazione insolubile".
Cfr. Sanzio Balducci, Retrodatazioni lessicali italiane, Alessandria, Edizioni dell'Orso, 2002. Il TB cita anche l'esempio di A. Cocchi, av. 1758. Tit. dell'opera originale di F. Malaguti: Chimie appliquée à l'agriculture. Précis des leçons professées depuis 1852 jusqu'à 1862.
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Scheda di redazione - 12/11/2020