involo

s. m. (aer.) decollo.
1930 [DELIN 1942 (Migliorini)]
- "Bollettino dell'aviazione civile e del traffico aereo", a. VIII, 1930, p. 161: "Art. 7. Al difuori di tali località riservate, un aeromobile non può prendere l'involo se non quando dispone di uno spazio che gli permetta di passare, dopo il decollaggio, almeno a cinquanta metri al disopra dell'ostacolo più vicino [...]; ecc.
- Alfredo Panzini, Ranieri Allulli, Grammatica italiana, Milano, Mondadori, 1941 [II ed., agosto], p. 371: "Come ci fa sapere il "Bollettino dell'aviazione civile e del traffico aereo", le brutte e ambigue voci decollo [...] e decollaggio sono state sostituite ora (1941) dai nuovi termini involo e decollaggio. Con "involo" (spiega il detto Bollettino) si vuole esprimere l'insieme delle situazioni successive di un aeromobile tra l'istante in cui il pilota manovra per perdere il contatto col terreno o con l'acqua e l'istante in cui la manovra è terminata; il "momento dell'involo" è invece l'istante in cui l'aeromobile conclude il proprio involo".
Cfr. Sanzio Balducci, Retrodatazioni lessicali italiane, Alessandria, Edizioni dell'Orso, 2002. Balducci offre la citazione del "Bollettino dell'aviazione civile e del traffico aereo" in Panzini-Allulli. Cfr. B. Migliorini, Appendice al "Dizionario moderno", in A. Panzini, Dizionario moderno, Milano, VIII ed., 1942, s.v.: "Usato dal 1929 almeno; nel 1939 fu ufficialmente sostituito a decollo".
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Scheda di redazione - 07/10/2020