- Edmondo DE AMICIS, 
La carrozza di tutti, Firenze, Fratelli Treves, 1899, p. 322: "Perchè quello ch'egli credette uno sgarbo, venendogli da un conte, che deve dare a ogni atto il suo peso, non l'offende di più che venendogli da una persona incolta e volgare, in cui si può supporre inconscienza della sgarbatezza? Perchè gli duole di essere stato scortese e ingiusto soltanto perchè l'offeso è un par suo, o di famiglia più signorile della sua? - Ma subito, interrogando me stesso, pensai che se fosse occorso a me un caso eguale, avrei forse fatto irriflessivamente, mosso dallo stesso sentimento ingiusto, la stessa esclamazione illogica".                
             
             
            
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                Mariella Canzani - Collaboratrice Accademia della Crusca - 17/10/2025