lecchino
        
            
                s. m. spreg., adulatore, leccapiedi.
            
            
                1890
[GRADITe 1890]
            
            
            
                
- Pietro Fanfani, Costantino Arlia, 
Lessico dell'infima e corrotta italianità, III ed., Milano, Carrara, 1890: "'Lecchino', usa anche per chi loda, e adula senza limiti per entrare in grazia altrui. Es.: 'È capo dell'uffizio, perché fu sempre un lecchino del Ministro'" (cit. in GDLI, vol. VIII, p. 877).                
             
             
        
            Cfr. P. D'Achille, Parole nuove e datate. Studi su neologismi, forestierismi, dialettismi, Firenze, Cesati Editore, 2012. Il volume analizza e retrodata termini dell'italiano contemporaneo, attraverso il recupero di periodici d'annata, volumi e articoli della lessicografia recente.
        
            
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                Paolo D'Achille - UniRoma3 e Accademia della Crusca - 02/04/2023