oltrasensibile

agg. fornito, dotato di estrema sensibilità.
1846 [GRADIT sec. XX, GRADITe av. 1838]
- Gabriele D'ANNUNZIO, Il trionfo della morte, 1894, libro III: "Giorgio riconosceva [...] quella bocca che tante volte egli aveva creduto sentire quasi appoggiata su la superficie dell'anima, come per un gaudio che oltrepassasse la sensibilità carnale e si comunicasse a un elemento oltrasensibile dell' essere interno". Cfr. Biasci 2012.
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Scheda di redazione - Firenze, Liceo Machiavelli - 27/11/2021
supervisore Francesca Cialdini - UniFI