pilé

agg. (vc. fr.) detto dello zucchero raffinato in pezzi piuttosto grossi (si usa anche l’adattam. ital. pilato).
1814 [GRADITe 1895]
- Manifesto camerale portante, a maggior spiegazione di quello del primo dello scaduto giugno, alcune dichiarazioni intorno all'introduzione, estrazione, e transito delle mercanzie, vini, generi, e bestiami, escluse le bestie bovine, e lanute... In data delli 6 luglio 1814, Torino, Stamperia Reale, 1814, p. 12: “ZUCCHERO Raffinato, tanto rotto, quanto polverizzato, pesto, ossia pilè”.
- Squisitissime vivande preparate dalla cuciniera viennese, italiana e francese, Trieste, Colombo Coen, 1855, p. 224: “Spargendo al di sopra zucchero bene asciutto in polvere, per esempio pilé, più o meno, secondo che si vogliono avere confetture, più dolci, più delicate o più durevoli”.
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Scheda di redazione - 10/04/2022