portavoce

s. m. e f. inv. chi parla a nome di una autorità.
1851 [DELIN 1942 (Migliorini)]
- Antonio Bresciani, L'ebreo di Verona, in "La civiltà cattolica", vol. IV, 1851, cap. XXII, p. 273 [ed. 1852, vol. III, p. 17]: "– Dio lo vuole – ripeteano i porta-voce da Palermo sino a Milano".
Cfr. Sanzio Balducci, Retrodatazioni lessicali italiane, Alessandria, Edizioni dell'Orso, 2002, s.v.: anche se vi può essere qualche lieve dubbio che porta-voce abbia il significato dello strumento detto "megafono".
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Scheda di redazione - 24/02/2021