porto

s. m. (enol.) da Porto, nome portoghese della città di Oporto; vino liquoroso portoghese, di colore brillante, dal sottile profumo di mammola, asciutto e aromatico.
1874 [DELIN e GRADITe 1889 (Cusmano)]
- Vincenzo Bianchi, Brevi istruzioni sui migliori metodi di fare il vino, tratte dalla pratica dei più reputati vigneti, ad uso dei proprietari ed agenti di campagna, Ancona, Tipografia del Commercio, 1874, p. 55: "I fabbricanti poi vi uniscono altri liquori come Cognac, Madera, Porto ecc. per dare al vino quel gusto speciale che più piace ai consumatori dei vari paesi"; p. 57: "Il Tokay, i Xerès dolci, il Malaga, il Marsala, il Cipro, i Moscati di Lunel sono vini liquorosi dolci; il Porto, il Madera secco, ecc., sono vini liquorosi asciutti".
Cfr. Sanzio Balducci, Retrodatazioni lessicali italiane, Alessandria, Edizioni dell'Orso, 2002, s.v.: per vino di Porto cfr. Almanacco, [Venezia], 1794 [l'Almanacco è privo di frontespizio e di dati editoriali], cap. sulla Medicina: "Febbri putride. Uno specifico eccellente contro le febbri putride alle quali i marinari sono esposti ne' paesi caldi, è il vino di Porto: quindi gl'Inglesi caricano di questo vino in quantità quando si tratta di provvedere le Flotte che essi spediscono ne' luoghi vicino alla Linea".
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Scheda di redazione - 24/02/2021