postdialettale

1 agg. (ling.) con riferimento alla poesia dialettale.
1953
- Carla Schick [rec. a F. Rodriguez Adrados], La dialectologìa griega como fuente para el estudio de las migraciones indoeuropeas en Grecia, in "Archivio glottologico italiano", 1953, p. 221: "la differenza fra prestito e comunanza di sviluppo post-dialettale non è in fondo che una differenza di grado".
Cfr. P. D'Achille, Parole nuove e datate. Studi su neologismi, forestierismi, dialettismi, Firenze, Cesati Editore, 2012. L'autore data e registra prefissati e suffissati della voce dialetto, finora assenti dalla lessicografia. L'aggettivo postdialettale è già documentato negli anni Cinquanta, probabilmente come calco sullo spagnolo.
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Paolo D'Achille - UniRoma3 e Accademia della Crusca - 09/02/2023
2 s. m. scrittore o poeta contemporaneo che usa un dialetto che non si parla più.
1999
- Franco Brevini, La poesia in dialetto. Storia e testi dalle origini al Novecento, vol. III, Milano, Mondadori, 1999, p. 3213: "i poeti vivono il day after rispetto al dialetto: più che neodialettali dovrebbero a rigore chiamarsi postdialettali, cioè poeti posteriori al declino del dialetto come mezzo abituale di comunicazione quotidiana".
Cfr. Paolo D'Achille, Le datazioni del termine "dialetto" e di alcuni suoi derivati, in Laboratorio di ArchiDATA 2020. Retrodatazioni lessicali: storia di cose e di parole, a cura di Ludovica Maconi, Firenze, Accademia della Crusca, 2020, pp. 41-59.
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Paolo D'Achille - UniRoma3 e Accademia della Crusca - 09/02/2023