povero me

loc. sost. in espressioni esclamative, per esprimere commiserazione o avvertimento, minaccia e sim.
1541 [GDLI 1840-1842 (A. Manzoni)]
- Niccolò Franco, La Priapea, Torino, Giovan Antonio Guidone, 1541, 26 [cit. dall'ed. a cura di Enrico Sicardi, Lanciano, Carabba, 1916]: "Povero me, non so com'i' sia vivo, / e come non sien tutte gelatine / queste mie carni, tante son le brine / che la notte mi caggiono su 'l pivo".
- Francesco Antonio Tullio, Il trionfo dell'onore. Commedia da rappresentarsi nel Teatro de' Fiorentini in quest'anno 1718, Benevento, a spese dell'Appaldatore, 1718, III, 12: "Povera me!".
Cfr. Fabio Rossi, L'italiano (buffo) pregoldoniano: tra "Umgangssprache" e "Bühnensprache", con oltre cento retrodatazioni, in "Studi di lessicografia italiana", vol. XXXVIII, 2021, pp. 173-219.
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Scheda di redazione - 12/04/2022