rancho

s. m. inv. (vc. sp.) fattoria per l'allevamento del bestiame, nel Messico e nel sud del Far West americano.
1855 [DELIN e GRADIT 1959 (Dizionario enciclopedico italiano), GRADITe 1932]
- Emilio Cecchi, America amara, Firenze, Sansoni, 1940, p. 127: "La vecchia poesia dell'ardimento e della conquista, il mito della "frontiera", l'epos della miniera e del "rancho", si sono trasportati nella cronaca nera". Cfr. Balducci 2002.
Il termine è attestato nell'Ottocento come 'riunione di persone', povera 'capanna', casupola colonica, 'pascolo'. Nel Vocabolario Treccani online, s.v.: "nell’America spagnola, stanziamento di gruppi indigeni o anche misti, di varia estensione e importanza". Cfr. anche Giuseppe Garibaldi, Memorie, date in luce da Alessandro Dumas, traduzione di Pietro Veroli, Firenze, Tip. Fioretti, 1860, p. 175 e nota (del traduttore): rancho è la "capanna ove vivono molti insieme".
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Mariella Canzani - Collaboratrice Accademia della Crusca - 05/03/2021