rara avis

loc. sost. (vc. lat.) persona o cosa eccezionale, particolarmente apprezzabile.
1830 [DELIN 1891 (Petrocchi)]
- Edmondo DE AMICIS, Ricordi di Parigi, Milano, Fratelli Treves, 1879, p. 220: "Fra tutte queste cose, in tutti questi luoghi, di cui si respira l'aria, e in cui si vede e si tocca tutto, si muove una folla svariatissima, di signore corrotte fino alla midolla, d’operai incarogniti, di bottegaie sboccate, di banchieri bindoli, di preti bricconi, di sgualdrinelle, di bellimbusti, di mascalzoni e di sudicioni d’ogni tinta e d’ogni pelo, – fra i quali apparisce qua e là, rara avis, qualche faccia di galantuomo, – e lì fanno fra tutti un po’ di tutto, dal furto all’incesto [...]".
- Renato FUCINI, Le veglie di Neri, 1882, Scampagnata: "quel che più monta, egli, rara avis, non invoca la maledizione di Dio sulla sua patria". Cfr. Biasci 2012a.
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Scheda di redazione - UniUPO - 19/10/2025