ricevitoria

s. f. (burocr.) botteghino, ufficio in cui si ricevono le giocate del lotto ecc.
1889 [DELIN 1904 (F. Martini)]
- Michele Siniscalchi, Idiotismi. Voci e costrutti errati di uso più comune nel Mezzogiorno d'Italia con un'Appendice ortografica, II ed., Trani, V. Vecchi Tipografo-Editore, 1889, s.v. Banco: "Banco. Se intendi l'ufficio del lotto dirai prenditoria, ricevitoria, botteghino. Se quello del falegname pancone (Manfroni)".
Cfr. Sanzio Balducci, Retrodatazioni lessicali italiane, Alessandria, Edizioni dell'Orso, 2002. Il termine, datato da DELIN e GRADITe al 1812 come "luogo in cui si accolgono o ricevono spec. somme di denaro", รจ attribuito in questo senso per la prima volta a Ferdinando Martini, in una nota di una lettera di Giuseppe Giusti (Epistolario, Firenze, F. Le Monnier, 1932, vol. I, p. 481): "Botteghino si chiamano in Toscana quel che oggi nel linguaggio burocratico della nuova Italia, ricevitoria del lotto".
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Scheda di redazione - 27/11/2020