scaciare

v. tr. deludere.
1450-70 [GDLI av. 1584]
- Piovano Arlotto (Arlotto Mainardi), Motti e facezie, 1450-70, CXI, 216 (cit. dall'ed. a cura di G. Folena, Milano-Napoli, Ricciardi, 1953, II ed. 1995, p. 170): "voi mi avete questa mattina iscaciato, ché avete detto una vostra novellaccia di vostri Fiaminghi e stivali, che non ha aùto né capo né modo".
Cfr. Davide Puccini, Nuove retrodatazioni quattrocentesche, in "Lingua nostra", vol. LXXII, fasc. 3-4, 2011, pp. 80-83.
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Scheda di redazione - 31/03/2024