scopino

s. m. (vc. region., roman.) spazzino; (gerg.) carcerato addetto alla pulizia delle celle.
1870 [DELIN 1940 (Palazzi), GRADITe 1898 (F. Turati, "Carteggio Turati - Kuliscioff")]
Cfr. Giorgio Pasquali, Lingua nuova e antica, saggi e note a cura di Gianfranco Folena, II ed., Firenze, Le Monnier, 1985, I sostantivi in -ino [da "Lingua nostra", IX, 1948, p. 42], p. 181: "Scopino, che nelle prigioni designa il detenuto cui è affidato l'ufficio della pulizia e a Roma è più comune di spazzino per indicare quel determinato impiegato comunale, non è ancora ammesso dalla Corte Pontificia, che conosce solo lo scopatore segreto, nome foggiato con un suffisso antichissimo di nome di agente".
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Mariella Canzani - Collaboratrice Accademia della Crusca - 12/05/2021