timpalle di maccaroni

loc. s. m. (gastr.) timballo, pasticcio cotto al forno in uno stampo in forma di tamburo.
1786 [DELIN 1850 (Rambelli) e GRADITe "timballo"]
- Antonio Nebbia, Il cuoco maceratese che insegna a cucinare ogni sorta di vivande di grasso, e di magro, [...] utile, e vantaggioso non meno a' giovani servitori, e donne di cucina, ma anche a tutti quei, che intendono applicare a simil mestiere, quarta edizione nuovamente riveduta, e corretta, Macerata, presso Antonio Cortesi, e Bartolommeo Capitani, 1786 [cit. in Le Marche a tavola, La tradizione gastronomica regionale, a cura di Renato Novelli, Ancona, Il Lavoro editoriale, 1987, p. 40]: "Timpalle di maccaroni. Prendete una cazzeruola, untatela bene con il distrutto, e sotto al fondo della cazzeruola mettete la carta, e sopra fette di lardo fino, quando sarĂ  rotonda la cazzeruola; dopo farete una sarza con zinna di vitella, poca carne magra pistata fine, e pane molto spremuto bene e formaggio parmigiano, uovi, spezierie, e sale [...]. Terminato che avrete di guarnire la cazzeruola getterete i maccaroni dentro [...] e dintorno, e di sopra un coperchio, di ferro con la medesima cenere bollita, e la lasciarete stare per un'ora incirca".
Cfr. Sanzio Balducci, Retrodatazioni lessicali italiane, Alessandria, Edizioni dell'Orso, 2002.
Il ricettario Il cuoco maceratese fu stampato per la prima volta a Macerata nel 1779; cfr. tuttavia anche Alberto De Bernardi, Il paese dei maccheroni. Storia sociale della pasta, Roma, Donzelli, 2019, dove si cita Il cuoco piemontese perfezionato a Parigi stampato a Torino nel 1766, in cui l'anonimo compilatore sottolinea che i maccheroni erano utilizzati per piatti asciutti, come il Timpalle di maccheroni.
Cfr. anche Margherita Quaglino, Parola di cuoco: i nomi degli utensili nei ricettari di cucina (1766-1915), in "Studi di lessicografia italiana", vol. XXXII, 2015, pp. 109-141, a p. 122 e p. 129, nota 30.
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Scheda di redazione - 05/02/2022