vasodilatazione

s. .f. (fisoiol., med.) aumento di calibro dei vasi sanguigni.
1904 [DELIN e GRADITe 1955 (Junker)]
- Ercole Grimaldi, Sulla patogenesi ed etiologia dello shok, estr. da "Il veterinario di campagna", a. VII, n. 9-10, ottobre-novembre 1904, p. 6: "Essi attribuiscono queste alterazioni delle cellule gangliari ad un difetto di nutrizione per l'ischmeia osservata e concludono che i fattori della commozione sono da ricerrcarsi in primo tempo nella contrazione vascolare e nel torpore funzionale degli elementi nervosi per le vibrazioni ad essi trasmesse dalla parti solide e liquide circostanti, in secondo tempo nella vaso-dilatazione paretica secondaria, e nel difetto di nutrizione degli elementi stessi".
- Felice Parodi, La dottrina di Carlo Forlanini, in Il pneumotorace controlaterale primario di Maurizio Ascoli, scritti raccolti da Felice Parodi, Milano, A. Wassermann, 1936, p. 25: "Questi due fatti porterebbero come conseguenza ad una vasodilatazione per abbassamento del tono dei vasi, che sarebbe favorita altresì dai prodotti di disassimilazione esistenti nel sangue"
Cfr. Sanzio Balducci, Retrodatazioni lessicali italiane, Alessandria, Edizioni dell'Orso, 2002.
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Scheda di redazione - 19/11/2020