zigo

s. m. (region.) verso acuto tipico di alcuni animali come, per es., il coniglio o la cicala.
1852 [GRADIT sec. XX, GRADITe 1936]
- Luigi PIRANDELLO, Suo marito, 1911, cap. IV: "Era veramente così pieno di fremiti, come a lei pareva, il silenzio di quelle verdi alture? trapunto, quasi pinzato a tratti da zighi lunghi, esilissimi, da acuti fili di suono, da fritinnìi?". Cfr. Biasci 2012.
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Raphael Merida - UniME - 08/12/2021