zonatura

s. f. divisione in zone di colore.
1864-66 [GRADITe 1922]
La data probabile della stampa è tra il 1864 (data che compare alla fine dell'articolo precedente a quello di nostro interesse qui citato) e il 1866; nella riproduzione integrale in Rete della rivista (https://www.biodiversitylibrary.org/item/111834#page/9/mode/1up) manca il frontespizio del vol. II, in cui è pubblicato l'articolo del medico e fisiologo lombardo (la famiglia era di origini ungheresi) E. Oehl, che adopera il termine. La datazione della biblioteca di Google, 1862, è dubbia; la scheda ICCU della rivista conferma che i voll. 1-4 dell'"Archivio per la zoologia, l'anatomia e la fisiologia", prima serie, uscirono dal 1861 (vol. 1, n. 1) al 1866 (vol. 4). Come si vede dal frontespizio del vol. 1 (che abbiamo riprodotto), la data del 1° vol. della rivista, 1861, risulta tuttavia diversa dalla data di stampa (1862). Lo scorrimento verosimilmente toccò anche agli altri volumi successivi. Nel Novecento il termine zonatura fu utilizzato nel linguaggio della critica d'arte, e la data 1922 di GRADITe e Zingarelli 2020 si riferisce a questo significato (ricavato da un esempio di R. Longhi citato dal GDLI). La nostra datazione mostra che il significato originario è quello scientifico, in fisiologia e zoologia (cfr. ad es. Michele Lessona traduttore di Darwin, L'origine dell'uomo, Torino 1871, p. 397: "varie specie di Polyplectron si accostano evidentemente in modo graduato al pavone nella lunghezza delle loro copritrici della coda, nella zonatura degli ocelli"). [Claudio MARAZZINI]
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Corpus VoDIM - UniUPO - 17/02/2022